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domenica 26 giugno 2011

Eyelet

Nel linguaggio tecnico del knitting, Eyelet o Hole rappresenta quel piccolo forellino che si ottiene attraverso l'esecuzione di due semplici passaggi distinti:
  • un gettato (in inglese over)
  • una diminuzione (in inglese decrease)
La diminuzione, che  costituisce l'elemento decorativo dell'Eyelet, può essere fatta in due modi:

  1. lavorando insieme a diritto 2 maglie  (abbrev. in inglese: K2tog);
  2. passando una maglia, lavorando a diritto la successiva ed accavallando la prima maglia passata sulla seconda lavorata (abbrev. in inglese: S1,K1,psso).
A seconda del tipo di decrease applicato avremo due tipi di Eyelet:

 Chain Eyelet

 Si ottiene eseguendo:
un gettato, 2 maglie lavorate insieme a diritto
ossia
O,K2tog (Over, Knit 2 stitches together)

Questo tipo di Eyelet  lascia inalterata la catena verticale dei punti vicini al forellino (da cui il nome Chain Eyelet).





Open Eyelet

Si ottiene eseguendo:
un gettato, 1 maglia passata, 1 maglia lavorata a diritto, accavallamento della maglia passata sulla maglia lavorata 
ossia
O,S1,K1,psso (Over, Slip 1 stitch, Knit 1 stitch, pass slipped stitch over)

Questo Eyelet è caratterizzato dal fatto che la prima maglia della diminuzione cade sulla seconda maglia e ciò interrompe la catena verticale a fianco della diminuzione.


E' raccomandabile eseguire sempre lo stesso tipo di Eyelet proprio per evitare di notare questa differenza di direzione della maglia vicina al forellino.

Questo campione permette di confrontare i due tipi di Eyelet, le prime 2 righe di trafori sono lavorate con il Chain Eyelet e le 2 righe successive con l'Open Eyelet:


L'indivualità dell'Eyelet deve essere sempre rispettata, quindi lavorando in serie orizzontali   l'esecuzione dei trafori può essere fatta di seguito (uno dopo l'altro), mentre in serie verticali è necessario distanziarli lavorando almeno 3 ferri.

Nella foto è evidenziato l'effetto ottenuto con serie orizzontali dei due tipi di Eyelet (1° riga: Chain Eyelet; 2° riga: Open Eyelet).


Infine per quanto riguarda il loro impiego: mentre il Chain Eyelet ricorda, per la sua regolarità, il forellino che caratterizza il Punto Inglese nel ricamo su tessuto, l'Open Eyelet si presta meglio alla ripetizione del singolo motivo.  

Testo consultato: Mary Thomas "Mary Thomas's book of knitting patterns" Dover Publications,Inc. New York

venerdì 24 giugno 2011

"buone" intenzioni.....

Prendere i ferri in mano per realizzare modelli più o meno complicati può avere molti significati e soprattutto vari scopi, tutti connessi alla sfera personale. L'argomento è indubbiamemente attuale e interessante però non è di questo che voglio scrivere.

Molto spesso capita di eseguire tecniche in maniera quasi automatica, dando per scontati non solo le procedure operative ma anche i risultati finali, magari per la voglia di vedere il lavoro finito o per il gusto di eseguire particolari lavorazioni.

A me piace approfondire anche l'aspetto tecnico (non so, forse per deformazione professionale) quindi periodicamente vado a sfogliarmi testi (sempre in inglese) che seppure di parecchi anni fa, sono sempre attuali perchè riescono a considerare la materia in maniera sistematica, quasi scientifica.

In questi giorni mi è capitato sotto mano il libro Mary Thomas "Book of knitting patterns" pubblicato la prima volta nel 1943, ed essendo una "patita" della lavorazione lace non potevo non andare a leggermi le pagine dedicate a tale tecnica.

Allora mi è venuta l'idea di non limitarmi alla sola lettura ma di provare ad eseguire i passaggi descritti, trasformando in pratica alcune descrizioni teoriche dell'autrice.

Se riuscirò a concretizzare l'intenzione, posterò via via i risultati ottenuti. Intanto come anticipo mostro il campioncino che sarà argomento del prossimo post:

    
Buon lavoro!

lunedì 20 giugno 2011

Two button vest

Ho terminato il Two button vest di Jacqueline van Dillen (vedere anche post del 20 maggio 2011), ecco il risultato:







Che dire?
Trovo il modello molto particolare e carino da indossare con pantaloni leggeri estivi sopra a top o magline.
Il colore bianco, poi, lo rende ancora più prezioso e adatto alla stagione solare appena iniziata.



Per la fascia in vita ho scelto due bottoni in cocco.....(unica nota di colore).

A chi avesse per caso intenzione di farlo mi sento di dare questi consigli:

1. fare attenzione (veramente!) al campione, perchè la lavorazione lace non cede molto anzi, tende a restringere, quindi calcolare molto bene il numero di maglie iniziali;

2. non esagerare sull'altezza scalfo-spalle;

3.  scegliere la lunghezza delle spalline in base all'effetto finale desiderato.

Nel mio lavoro, come si può vedere nella foto, le spalle sono piuttosto strette,  il che permette di evidenziare l'indumento indossato sotto.




In conclusione sono  soddisfatta del lavoro eseguito anche se devo ammettere di averlo un po' sottovalutato inizialmente. Lavorandolo  mi sono resa conto che presentava delle difficoltà soprattutto in relazione alle misure che dovevano essere perfettamente rispettate in modo da renderlo "giusto" e proporzionato in ogni sua parte.
Per questo motivo ritengo che sia necessario,  in corso d'opera, confrontarlo più volte con un modello di carta o provarlo su manichino (per chi ha la fortuna di possederlo).

Ciao, a presto!


   

mercoledì 15 giugno 2011

Cropped tee

Anche se quest'anno ho programmato le mie ferie estive in  agosto, sento ugualmente intorno a me aria di vacanza, favorita indubbiamente da fatto che abito in una località balneare. Le belle giornate mi invogliano ad attività all'aperto: passeggiate lungo il mare, giardinaggio...per questo motivo mi sono data come scadenza la fine di giugno per ultimare tutti i progetti di maglia più impegnativi che ormai avevo programmato.
Mi lascerò per i mesi estivi (luglio-agosto) lavori più semplici, più brevi e più ripetitivi da poter fare tranquillamente anche fuori casa. Mi sembra un compromesso accettabile dato che non so quanto tempo riuscirei a stare senza prendere i ferri in mano.

Allora, tanto per cominciare con un progetto in corso, vi comunico che  ho iniziato la mia "Cropped tee".
Il nome deriva dal fatto che il modello è quello della Cropped tank top pubblicato su Vogue Knitting spring-summer 2011 con la variante che anzichè fare il top avrei deciso per una magliettina con le maniche.



Il filato è un misto cotone-viscosa, delle Lane Livi di Camaione (Lucca) lavorato con i ferri del n. 3.5.

Il modello prevede uno spacchettino laterale nel bordo inferiore.
La lavorazione consiste nella ripetizione di un un modulo di 8 punti (6 p.  maglia rasata diritta + 2 p. maglia rasata rovescia).



La designer di questo modello è Jacqueline van Dillen e manco a farlo apposta è suo anche il  modello di Two button vest che ho appena terminato (non mancherò di postare appena trovati i bottoni).
Mi sono accorta di ciò scrivendo il post e sono rimasta sorpresa della coincidenza....che dire?  affinità di gusti?

a presto, e buon knitting!
  
    

giovedì 9 giugno 2011

Non mancate.......


partecipate alle votazioni del referendum che si terranno il 12 e il  13 giugno.