Un anno passa alla svelta per alcuni, per altri invece non passa mai, i motivi sono tanti e....
niente paura, non sto facendo della banale retorica nè sto "filosofeggiando", sto solo cercando di rendermi conto di che cosa ho imparato, di quanto ho prodotto e di come mi senta soddisfatta come knitter, ritornando indietro con la memoria di vari mesi. Ebbene, riflettendo attentamente su quest'ultimo anno di "sferruzzamento" devo dire che il tempo è trascorso velocemente e piacevolmente grazie alle nuove tecniche apprese, al gusto di lavorare nuovi filati, allo stimolo di riuscire a realizzare modelli più complessi, nello stesso tempo però avverto la sensazione di avere vissuto come un "concentrato" di più anni per la costante attenzione avuta nei confronti dei progetti, dei lavori e dei rapporti con altre knitters.
In generale la novità ha un fascino particolare per me, non riesco a trattenermi dal conoscere e sperimentare cose nuove, e in fatto di knitting figurarsi che tentazione rappresentano le varie tecniche (lace, entrelac, domino, fair isle, top-down, intarsia, ecc.). Nello stesso tempo però mi piace la specializzazione e quindi quando ho imparato (da principiante, ovviamente) le basi di una data tecnica mi propongo sempre di approfondire, ma è molto difficile perchè la tentazione di provare a fare ciò che non conosco ancora è troppo forte e quindi mi "barcameno" costantemente tra questi due impulsi: apprendimento e perfezionamento.
Una tecnica appresa molto recentemente è quella del "Top-down". Qualche anno fa ho acquistato il libro "Knitting sweaters from the top down" di Cathy Caron, lasciandolo da parte, solo recentemente sono ritornata ad interessarmi alla tecnica del top-down ed ho ordinato il libro di Kristina McGowan: "Modern top-down knitting" .
L'interesse per questa tecnica è stato stimolato dal "Middlefield Pullover" di Melissa LaBarre
Il top-down è una tecnica che ha il vantaggio di evitare le cuciture (essendo lavorata in tondo), inoltre la maglia può essere provata in corso d'opera, permettendo di regolarne la lunghezza.
Tuttavia, personalmente ritengo che questa tecnica richieda molta esperienza e una certa dimestichezza nella lavorazione dello sprone.
Questo è proprio uno dei casi in cui è necessario specializzarsi per poter raggiungere buoni risultati.
A domani
Io ho realizzato un gilet per mia figlia, è una tecnica assolutamente intrigante!
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